MINDFULNESS

Nel 2003 Jon Kabat-Zinn ha definito che mindfulness è la consapevolezza che sorge nel prestare attenzione al “qui e ora” di proposito, senza giudicare ciò che è nel presente.

In lingua inglese la parola mindfulness significa esattamente consapevolezza e nel libro The Mindful Therapist (2010) Daniel J. Siegel propone che le pratiche di consapevolezza andrebbero inserite nella formazione di base di ogni terapeuta (medico, psicologo, fisioterapista, logopedista).

Secondo Fabio Giommi, una delle finalità originarie di Jon Kabat-Zinn è stata di portare nei contesti clinici istituzionali (ambulatori, ospedali, comunità terapeutiche) le potenzialità che gli effetti trasformativi della consapevolezza meditativa producono sulla sofferenza. Fabio Giommi definisce la mindfulness come consapevolezza meditativa sia per distinguere la mindfulness dalla meditazione, sia per indicare che la mindfulness è un tipo particolare di meditazione che produce risultati terapeutici cioè cura la sofferenza psicofisica.

Nella CBT utilizziamo la tecnica della moviola mentre nell’EMDR utilizziamo la metafora del cinema o del treno, al fine di ottenere lo stesso effetto che otteniamo nella mindfulness ovvero che la persona impari a stare nel presente senza rimuginare sul passato, senza catastrofizzare sul futuro, senza giudicare ciò che c’è nel presente.

Il presente o “qui e ora” è un insieme indistinguibile di sensazioni corporee, convinzioni, pensieri (azioni mentali), azioni motorie, emozioni.

E se la mindfulness è consapevolezza nel “qui e ora”, la CBT sviluppa la più ampia e necessaria consapevolezza di sé; la CBT utilizza la mindfulness come una delle varie tecniche specializzate nel migliorare e nel potenziare la consapevolezza e padronanza di sé.