il modello Bio-Psico-Sociale

La diagnosi internazionale nella malattia mentale si fa con il DSM che è il manuale diagnostico-statistico della American Psychiatric Association.

Schematicamente le edizioni sono state finora:

1980 – DSM III

1987 – DSM III-R

1994 – DSM IV

2000 – DSM IV-TR

2013 – DSM 5

Nella edizione n°5 c’è una fortissima tendenza a seguire il modello bio-psico-sociale il che significa che la persona umana è un essere vivente (BIO) che possiede funzioni cognitive complesse (PSICO) e vive attraversando diversi ambienti/relazioni (SOCIALE).

La WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) dà indicazioni precise rispetto alla valutazione di malattia e salute, tenendo conto delle abilità nel: muoversi e svolgere attività fisica, comunicare e studiare, avere cura della propria persona, svolgere attività piacevoli e divertenti in compagnia, partecipare alla vita sociale/politica, impegnarsi con commitment nelle attività della vita quotidiana. La salute non è assenza di malattia ma è il soddisfacente funzionamento nelle varie aree elencate qui sopra.

Federico II di Svevia [1195-1250] detto Stupor mundi o Puer Apuliae, costituisce un ottimo esempio di sano funzionamento in tutte le aree di BEN-ESSERE indicate dalla WHO.

Il modello bio-psico-sociale allora non è l’ultimo capo di tendenza di Gucci o di Prada, ma costituisce una modalità – di comprendere e di trattare la persona – che tiene conto del fatto che tutti abitiamo luoghi che ci plasmano educandoci al bene e al male!

Qui sotto: il Castel del Monte e poi una pianta millenaria da Palermo (luoghi cari a Federico II).